logo
» testi
.: vita monastica
visualizzazioni: 3193
 
« torna a: vita monastica
Comincia la Quaresima…

autore: Monastero

La regola di san Benedetto prescrive che all’inizio della Quaresima l’abate consegni solennemente in Capitolo ai singoli monaci un libro che dovrà essere letto per intero durante i giorni santi.

clicca per ingrandire
Quale è il valore di questa lettura?

La costituzione dogmatica Dei Verbum al §13 dice:
«Nella sacra Scrittura ,pur restando sempre intatta la santità e la verità di Dio, si manifesta l’ammirabile condiscendenza dell’eterna Sapienza, “affinché comprendessimo l’ineffabile benignità di Dio e quanto egli, sollecito e provvido nei riguardi dell’umana natura, abbia adattato il suo parlare” . Le parole di Dio, infatti, espresse con lingue umane, si sono fatte simili al linguaggio degli uomini, come già il Verbo dell’eterno Padre, avendo assunto le debolezze dell’umana natura, si fece simile agli uomini.»

Condiscendenza significa alla lettera: “scendere insieme”, cioè scendere per stare insieme, scendere per farsi vicino: la Sapienza divina scende dal suo trono regale per farsi vicina a noi, comprensibile per noi.

Sappiamo molto bene come in Filippesi 2,6-8 si parla di una kenosis, di uno “svuotamento” del Figlio di Dio:
“Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce”.

Nello stesso modo potremmo parlare di una kenosis della Parola eterna, del Verbo di Dio, della sua Parola unica e perfetta che si è fatta lingua umana, dunque povera, dunque soggetta a tutte le vicende delle parole umane che hanno bisogno di moltiplicarsi per poter esprimere l’unica verità. La unica, grande Parola si è spezzettata in mille povere parole che hanno bisogno di traduzioni, di spiegazioni e non riescono a esprimere fino in fondo nella sua completezza e luminosità la Verità di Dio.

E come chi incontrava l’uomo Gesù poteva ignorare e di fatto ignorava la sua persona divina, così che si avvicina al testo sacro ha bisogno di lungo studio e meditazione per accoglierne tutto il significato. E sappiamo per esperienza che non finiamo mai di capire e che ogni volta che riprendiamo in mano la Parola scopriamo nuovi significati, nuovi orizzonti.

Mentre entriamo in questa Quaresima e, riceviamo i libri che dovremo leggere in questo tempo santo, ci impegniamo di nuovo, con nuovo slancio, al dovere monastico della Lectio divina. Possiamo allora domandarci con quale atteggiamento ci accosteremo alla Parola che ci è consegnata.

Alla Parola che si è umiliata nel povero linguaggio umano non possiamo accostarci che con uno spirito di profonda umiltà, sapendo che nessuna nostra sapienza umana, nessuna dottrina, nessuna laurea in teologia potrà penetrare fino in fondo il mistero della Sapienza divina, che non finiremo mai di scoprire le profondità delle ricchezze nascoste nei fogli che ci vengono consegnati., nelle parole che leggeremo.

Sarà questo l’impegno della Quaresima di quest’anno: vogliamo studiare l’umiltà, ma soprattutto imparare ad amarla e a praticarla: il Signore ci accompagni in questo sforzo e ci renda simili a Lui, mite e umile di cuore!


amministratore (2012-02-19), ultima modifica: 2015-11-24 (amministratore)
© Copyright by Monastero S. Scolastica 2007-2024