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LA FONDAZIONE

autore: Monastero

Dopo le soppressioni del XIX secolo, il monachesimo aveva avuto una ripresa. Infatti l'istituzione della confederazione benedettina (1893) aveva impresso un nuovo ritmo stimolando la rinascita di comunità benedettine nel mondo. I pontefici Leone XIII e Benedetto XV seguirono con vivo interesse questo risveglio e dettero appoggio e fiducia.

Gli uomini contemporanei esigono che esistano piccoli ma consapevoli gruppi che ricordino con la loro preghiera di lode del loro Ufficio divino "un fatto così grande e importante, che tocca l'esistenza e la consistenza di questa nostra vecchia e sempre vitale società, oggi più che mai bisognosa di attingere linfa nuova alle radici cristiane che san Benedetto per tanta parte le diede e del suo spirito alimentò" (Paolo VI) .

In Italia, l'antica Congregazione cassinese, sotto la guida di Abati insigni (alcuni di nazionalità tedesca) andava rinsaldano la sua compagine. Il frutto più meritorio della rinascita era la santità. All'abbazia di Farfa era collegato il santuario di cui era rettore il benedettino, beato Placido Riccardi che formò alla vita monastica il giovane Alfredo Schuster, nato a Roma nel 1880. Questi nel 1918 fu eletto Abate di san Paolo fuori le mura e dette un forte impulso allo sviluppo di quel monastero.
Anche nei monasteri femminili la vita spirituale segnava una lenta ma costante ripresa. Il Monastero di San Paolo di Sorrento ebbe la missione di formare e seminare in tutta Italia monache che con la loro preparazione spirituale e culturale riuscirono a far rinascere un po' dappertutto l'autentica tradizione monastica.

LA FONDAZIONE

All'inizio del 1925 due giovanette chiedono a D. Ildefonso Schuster, abate di S. Paolo fuori le Mura, come realizzare l’ideale di vita benedettina che arde nel loro cuore.
La risposta è decisa e inappellabile: “Bisogna fondare!”.
Una delle due giovani era Antonietta Nasalli Rocca, di nobile famiglia piacentina, che sarà per lunghissimi anni l’anima del Monastero. L’altra, Maria Marigliano, l’amica napoletana, non riuscirà a proseguire l’esperimento.

Ma nel 1929 l’abate Schuster fu nominato arcivescovo di Milano e passò il suo progetto di fondazione al suo successore, l’abate Ildebrando Vannucci, che sarà il padre della comunità. Egli si recò in Francia e prese contatto con D. Maria Cronier, fondatrice e prima abbadessa del fiorente Monastero di Dourgne in Francia, per chiederle consiglio e aiuto a realizzare la nuova fondazione.
Il Monastero Sainte Scholastique di Dourgne era stato fondato nel 1880 da Donna Maria Cronier e Don Romain Banquet e intensamente vi si viveva l'autentica vita monastica scandita nella giornata dalla liturgia delle Ore, dal lavoro intellettuale e manuale in un'atmosfera di silenzio e di amore. La richiesta ottenne una disponibilità incondizionata: con una prontezza e una generosità che mons. Vannucci non poteva ricordare senza commossa ammirazione, l'Abbadessa si dichiarò pronta ad accogliere e formare nella sua Abbazia le prime aspiranti alla vita monastica per Civitella. Per questa fondazione ella, con cuore veramente materno, prodigò alle italiane tutte le attenzioni più sapienti e affettuose e queste si sentirono circondate da un vivo spirito di famiglia, che non si spezzerà nel corso degli anni.
Nel 1932 le due giovani italiane entrarono nel noviziato di Dourgne per esservi iniziate alla vita monastica. Furono presto raggiunte da due monache professe di voti temporanei del Monastero di Amelia in Umbria,, che avrebbero partecipato alla fondazione. Una di esse era Giuseppina Biancardi, donna Agnese, che era stata presidente centrale della FUCI.

Il monastero in Italia trovò subito una benefattrice: Maria Angela Bonomi, milanese. Desiderava infatti che il ricordo di suo padre, Angelo, vivesse perennemente là dove si cantava ogni giorno la lode di Dio. Essa fornì la somma necessaria per le due prime ali dell’edificio monastico, che rimarrà incompleto per 45 anni, fino a che dopo successivi ampliamenti si potrà dedicare la Chiesa, il 15 dicembre 1979.

E si costruiva il Monastero, nelle terre dell’abbazia di San Paolo fuori le Mura, su una collina lontana 3 chilometri dal centro abitato di Civitella San Paolo. La prima pietra fu posta il 10 agosto 1932. In due anni una parte dell'edificio fu pronto per ospitare le prime monache.
L'Abbadessa di Dourgne nominò una Priora conventuale, la madre Andrea Bonnafous e scelse tra le sue figlie alcune monache che potessero aiutare nella nuova sede, per tre anni, le giovani italiane formate a Dourgne: D.Agnès Bercher, sottopriora e maestra del noviziato, D. Marie Agnès de Saint Phalles, D. Marie Claire Daudier
La Madre Andrea Bonnafous, che fu nominata Priora conventuale sarà poi Abbadessa dal 1946. Governerà la comunità per 40 anni con sapienza, fortezza e dolcezza.

L’ingresso delle fondatrici nel nuovo Monastero, il 9 aprile 1934, fu accolto e festeggiato dalla popolazione del paese, che apparteneva alla Diocesi nullius di San Paolo ed era legata da molto affetto ai suoi monaci.


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