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LE GRANDI FIGURE: Sr Maria Angela Bonomi / la benefattrice

autore: Monastero

Suor Maria Angela Bonomi, religiosa clarissa, con la sua generosità e il suo sacrificio ha voluto e reso possibile la fondazione del nostro monastero di Santa Scolastica presso Civitella San Paolo.

Fin dalla sua adolescenza aveva sentito la chiamata del Maestro; ricca di studi classici e artistici, lieta di promesse, si era rivolta al padre cappuccino Père Samuel per avere in lui una guida sicura nella direzione della sua anima. La vocazione di Maria (questo era il suo nome) sembra precisarsi nella forma benedettina, ma entrata nel monastero benedettino di Dourgne in Francia, dopo pochi mesi di prova e di incertezze, ammalata deve uscire e rientrare in famiglia.
Costretta a prendere cura del suo fisico, volge i soggiorni di cura in periodi di esercizi spirituali. La accolgono sempre case religiose. Già porta un abito di aspetto monacale, un copricapo velato; segue senza manifestarlo una regola severa di preghiera e di austerità, si dona sempre più alle opere di carità umili, segrete, mortificanti.
Nel 1925 si reca a Crest per consultare il padre Samuel che non teme di presentare a Maria desiderosa di ascesa l'austerità, spoglia e rigida, della regola francescana nel Monastero di santa Chiara a Crest (Dromê-Francia). E' un monastero di Clarisse che segue la riforma di santa Coletta, ritornata a tutto il rigore della prima regola di santa Chiara; da quelle poverissime mura irradia una luce trasfigurante.
Nel 1930 mentre Maria è a Crest, dove si va confermando la sua vocazione, muore il padre, da lei amato tenerissimamente e che la prediligeva fra tutti i figli. Per vari mesi, tornata a casa, assiste la madre, dolorosamente rimasta vedova in tarda età; e dalla condizione fortunata nella quale si trova per la successione del padre, nasce il suo desiderio di ricordarlo con opere durature. Pensa di dedicare alla memoria del suo papà la fondazione di un monastero e comunica questo suo messaggio al Cardinale Schuster, già Abbate dell'abbazia di San Paolo Fuori le Mura (Roma), che lo accetta designando il nome e il luogo in cui sorgerà l'edificio religioso. Mons. Ildebrando Vannucci, successore del Cardinale nell'abbaziato, assiste e indirizza l’idealizzazione e realizzazione la grande opera.

Maria riprende la via del conventino di Crest, dove inizia il suo noviziato; il 16 aprile 1932 veste il saio di santa Chiara ma, per poter ottenere dai superiori di recarsi una volta l'anno ad assistere la madre, chiede di essere suora addetta ai servizi esterni al convento. E' ancora una volta il pio e santo Cardinale Schuster che la conforta in questo definitivo passo nell'annientamento di sé. Mentre con lei progetta la fondazione di quello che sarà il monastero benedettino di santa Scolastica di Civitella San Paolo, non vuole opporsi al cammino di ascesi di Maria, né alla mamma e alla famiglia addolorata, che la vedevano più comprensibilmente chiudersi nel cenobio stesso che essa si preparava ad erigere dice: "Non posso oppormi alla chiamata del Signore; la vostra figliola non può accontentarsi che della rinuncia totale ai beni di questo mondo".

Suor Maria Angela, nell'abito francescano compie i lavori più umili del convento: lavare i locali fuori della clausura, accogliere i poveri, trascinare con le sue deboli braccia il carrettino della "cerca" ecc. Ha l'incarico di ornare l'altare: intima sua gioia. Ottiene il permesso di provvedere al restauro della cappella; ne fa un ambiente nitido, semplice, in una veste ispiratrice di raccoglimento e di pietà.

Qui suor Maria Angela prega molto per tutti e per l'anima del suo papà, al quale è prossima l'erezione di un monumento più duraturo del bronzo.


Il 10 agosto 1932, presso Civitella l'Abbate Ildebrando Vannucci pone solennemente la prima pietra del fabbricato che dovrà costituire il Monastero di santa Scolastica. Suor Maria Angela dedica la più grande parte dei suoi beni alla costruzione del nuovo cenobio in memoria del padre ing. Angelo Bonomi.
Il 9 aprile 1934 giungono al nuovo monastero, esteriormente finito, le monache francesi cedute dalla madre abbadessa Cronier di Dourgne all'abbate Vannucci per il cammino di questa fondazione italiana.
La inaugurazione del Monastero di Santa Scolastica è un giorno di grande letizia per suor Maria Angela che vi assiste spiritualmente dal suo convento di Crest.
Maria Angela come suora esterna dedicava tutti i suoi sforzi al servizio della sua Comunità; la sua carità era inesauribile e senza eccezioni; distribuiva tutti i doni che riceveva dalla famiglia, felice di far piacere a tutti.
Nell'autunno 1938, ancora una volta viene in Italia presso la sua famiglia a confortare la madre della sua vedovanza.
Maria Angela soffre molto fisicamente a causa delle privazioni e delle austerità che ha abbracciato con la sua regola, ma nasconde bene tutto ciò nel suo amore incondizionato per il Signore che l'ha così amata.
Nel gennaio del 1939 anche la madre chiude repentinamente gli occhi tra le braccia della figlia più giovane. Suor Angela ritorna fra i suoi: trascorrono i giorni del lutto e del pianto; riordina piamente le memorie della madre, si occupa di ogni questione familiare; ma quando ritorna a Crest, suor Maria Angela sa che non ne partirà mai più.
Il 21 aprile dello stesso anno, pronuncia i voti perpetui. Maria Bonomi entra in clausura per sempre.
Solo diciotto mesi suor Maria Angela resterà fra le consorelle: ilare, sorridente, pronta al sacrificio.

Recandosi a visitarla i familiari la trovano nell'inverno del 1940, sofferente, dimagrita, ma sorridente, luminosa nel volto: riceve tramite loro la benedizione dell'abbate Vannucci, le esortazioni del Cardinale Schuster, il ricordo benedicente del Santo Padre PIO XI.

Il 4 settembre 1940 suor Maria Angela si spegne serenamente nel suo piccolo convento di Crest, contenta di essere stata fedele alla sua vocazione, al suo dovere fino alla morte.
Nel piccolo cimitero del convento la sua umile tomba reca solo una croce e un nome, ma è come se su quella croce si illuminassero le parole della sua professione: "Per te, o croce, mi accolga, Colui che per te mi redense".

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