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Sr Marcellina: Oculi mei semper ad Dominum

fonte: Monastero

Sr Marcellina, Lucia Bozzi (“la Cia” per gli intimi) era nata a Milano il 15 giugno 1908.

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Provata negli affetti familiari fin dalla più giovane età, aveva fatto i suoi studi dalle Suore Marcelline, a cui rimase legata di amicizia e di riconoscenza per tutta la vita. Frequentò la facoltà di lettere classiche alla Bocconi, laureandosi con il prof. Castiglione con una tesi su Virgilio: “Ideali e correnti letterarie nell'Eneide”.
Le si apriva una bella carriera accademica e le fu possibile un periodo di approfondimento in Germania, dove migliorò la sua conoscenza della lingua tedesca, che le servì per i lavori intellettuali che avrebbe poi praticato in monastero. Si dedicò con competenza ed entusiasmo all’insegnamento nei licei, sia dalle Marcelline, sia in licei statali della periferia di Milano e i suoi alunni le rimasero affezionati e grati per lunghi anni.
La sua vita di quegli anni fu bella e brillante, ricca di amicizie sane e profonde: amò la letteratura, il teatro, la musica, le montagne. Fu amica intima della poetessa Antonia Pozzi, e vicina alla sua famiglia nel tragico momento della sua morte. Fu amica della professoressa Sofia Vanni Rovighi, docente di filosofia all’Università Cattolica del Sacro Cuore. Fu amica fedele dei Treves nel momento della persecuzione antisemitica.
Entrò in Monastero nel 1941 e abbracciò la vita monastica in tutta la sua austerità, ancor più accentuata in quel tempo di guerra, che impose restrizioni di ogni tipo e vide l’occupazione da parte dell’esercito tedesco di una ala del monastero. Per molti anni si occupò dell’orto e di tutti i lavori agricoli, dell’impianto elettrico e di molti lavori di riparazione. Ma poté anche mettere a frutto la sua esperienza di insegnante con lezioni di greco e di latino, che furono decisive per l’orientamento di alcuni alunni.
Quando ci furono affidati lavori di traduzione per la Paideia di Brescia, anch’essa collaborò, mettendo a frutto i suoi vecchi studi. In particolare tradusse varie voci del “Kittel”: il “Grande lessico del Nuovo Testamento”. Poi si accinse alla traduzione della Regula Magistri di cui, in due volumi, diede versione italiana e commento letterario, coadiuvata dal prof. Alberto Grilli, suo antico condiscepolo alla scuola del prof. Castiglione.
Diede aiuto in vari settori della vita comunitaria, sia come bibliotecaria , sia con varie prestazioni, mentre le sue forze declinavano.
Era fedelissima alle osservanze monastiche di cui apprezzava la validità e l’efficacia per una autentica vita spirituale. E conservava la sua attenzione agli eventi della Chiesa e del mondo. Anche quando per la vecchiezza avanzata, aggravata da una grave sordità, non riusciva più a muoversi per uscire dalla sua cella, la trovavamo ancora con un libro in mano che cercava di leggere e di memorizzare.
Si è addormentata nel Signore il 2 marzo 2011, dopo una sola giornata di coma, senza una parola, per incontrare il suo Dio di cui aveva sempre cercato il volto.
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