logo
» comunità
visualizzazioni: 3075
 
« torna a: notizie
Sr Maria Immacolata: Gaudium Domini mecum

fonte: Monastero

Il 28 febbraio 2010, nella II domenica di Quaresima, quando si celebrava la domenica della Trasfigurazione, è partita da questa terra la nostra carissima sorella sr Maria Immacolata Chioccola.

Era nata a Napoli l‘8 agosto 1924, in una famiglia molto unita e saldamente cristiana. Fece i suoi studi classici e conseguì la laurea in lettere. Insegnò per alcuni anni nelle scuole elementari, in sedi disagiate, occupandosi di bambini difficili e impegnandosi in opere di utilità sociale.
Entrata in monastero nel 1954, rivelò subito la ricchezza del suo carattere e delle sue attitudini. Abilissima in ogni lavoro manuale (ha le mani d’oro, si diceva), dotata di senso artistico e di buon gusto, ma anche attenta all’attività intellettuale e allo studio e alla ricerca. Fedele all’osservanza, puntuale all’orario e precisa nelle esecuzioni, faceva tutto bene, le cose piccole come le grandi, nel desiderio di fare cose utili per la sua comunità tanto amata.
Sapeva vivere in comunità e per la comunità.
Nominata priora conventuale, ha saputo conciliare le varie “correnti”, creando comunione e addolcendo i possibili contrasti; non indulgeva certo a cedimenti o inadempienze, ma sapeva trasmettere valori, insegnando silenziosamente con semplicità e carità, dicendo all’occorrenza una parola rasserenante di pace. Mai abbiamo udito da lei parole di critica o giudizi sulle persone, anche quando non poteva essere d’accordo su certi comportamenti.
La sua vita intima, il suo rapporto col Signore rimane il grande segreto del Re, ma le sue osservazioni nei momenti di lectio divina condivisa in comunità rivelavano la sua dimestichezza con la Scrittura e la sua penetrazione del messaggio evangelico. Quando si doveva scegliere un libro: “la vita di Gesù”.
Durante la sua lunga malattia, durata quattro anni, punteggiata da ripetuti ricoveri e con la progressiva diminuzione delle forze e della capacità lavorativa, ha cercato sempre di non pesare sulle consorelle, di rendere ancora servizio, di non mancare al suo dovere, o a ciò che riteneva suo dovere. Ha assicurato fino all’ultimo il suo turno di portineria, lasciando un ricordo indimenticabile in quanti sono venuti al monastero in quei giorni.
Sapendo ormai prossima la sua fine, durante l’ultimo ricovero, ha chiesto di poter tornare a morire nel suo monastero. E in una sola settimana si è lentamente spenta, circondata dall’affetto delle sorelle alle quali aveva donato tanto amore e tanta edificazione. La sappiamo nelle braccia del suo Dio amato e cercato per tutta la vita e ci rimane il ricordo vivo e ricco di grazia e di esempio di una vita tutta donata e dimentica di sé.

© Copyright by Monastero S. Scolastica 2007-2024