logo
» liturgia
.: cetra
« torna a liturgia
La cetra, strumento antico e nuovo
sr Myriam Manca pddm

La cetra è uno strumento antichissimo, di grande importanza nella cultura classica, sia greca sia romana, famoso il dio greco Apollo, il citaredo. Tuttavia troviamo questo strumento ancora prima nella Bibbia dalla Genesi all'Apocalisse. La Genesi (4,21) ci presenta Iubal, padre di tutti i suonatori di cetra e flauto. Nel primo libro di Samuele al capitolo sedicesimo si racconta che con l'unzione di Davide lo spirito del Signore si ritirò da Saul, il quale spesso era assalito da uno spirito negativo. È così, che Davide entrò a servizio del primo re d'Israele come citarista. Saul si affezionò a Davide e lo tenne con sé come scudiero e cantore: "Quando dunque lo spirito sovrumano investiva Saul, Davide prendeva in mano la cetra e suonava: Saul si calmava e si sentiva meglio e lo spirito cattivo si ritirava da lui" (1 Sam 16,23). Numerosi sono anche i riferimenti nei Padri della Chiesa, il cantore per eccellenza è Basilio che accosta in maniera sapienziale il valore della S. Scrittura allo strumento musicale del salterio. Egli considera la Scrittura come una medicina che guarisce grandi peccati. Così il suono e la musica per Basilio sono finalizzati all'apprendimento mnemonico dei Salmi, come utilità spirituale. Basilio sostiene che "Il libro dei Salmi dona a ciascuno ciò che è necessario secondo la propria cura. Infatti, medica (exiatai) le antiche ferite dell'anima e apporta rapido sollievo alle recenti, guarisce ciò che è malato e conserva in salute ciò che è sano; estirpa radicalmente le passioni che spadroneggiano sull'animo umano". Sempre Basilio sostiene che "Lo Spirito Santo vedendo il genere umano restio alla sequela del Signore mescolò agli insegnamenti il diletto della melodia affinché attraverso la piacevolezza e lo dolcezza dell'ascolto senza accorgercene ricevessimo l'utilità (ofelimon) delle parole: come i medici saggi che offrendo da bere medicine amare ungono di miele l'orlo della tazza. Così i giovani in apparenza cantino, in verità educhino la propria anima". La musica ha sempre avuto un legame unico con il trascendente tanto da essere considerata una lodevole forma di accesso al divino, tuttavia era vista anche come tentazione, come forma del demoniaco, del sensuale. Per questa sua ambiguità, abbiamo diversi pareri tra i padri della Chiesa. Personalmente trovo molto interessante il pensiero di Lutero che considerava la musica come l'anima di tutto il creato perché in esso dice: "Non c'è nulla senza suono e senza ritmo". L'abbinamento musica-parola di Dio riflette i due doni che Dio ci ha fatto e che si richiamano a vicenda. La musica facilita l'accoglienza e la memorizzazione della Parola e forse riesce a esprimere meglio certe esperienze di fede. La Parola a sua volta accresce la sua eloquenza attraverso la musica e il canto. La musica non si sostituisce alla Parola e la Parola non rende superflua la musica. Con la diffusione del canto gregoriano non era più necessario alcun accompagnamento strumentale all'interno della liturgia, poi con il Rinascimento comincia a diffondersi l'uso dell 'organo: nasce la polifonia e la liturgia assume sempre più forme solenni e grandiose, per cui la sonorità debole della cetra e del salterio non trova più spazio e spariscono del tutto. Solo nel 1885 sono stati ripristinati in Germania come strumenti folkloristici, in seguito, ma solo da una trentina d'anni dall' Abbazia benedettina En Calcat in Francia, per l'uso liturgico. Alcune Pie discepole del Divin Maestro sono state tra le prime a imparare e proporre i corsi di cetra in Italia. Attualmente le cetre e i salteri, non sono più come quelle dell' antico Israele che avevano solo cinque o dieci corde, infatti, il salmo136 recita: "ai salici di quella terra appendevano le nostre cetre". Il salterio ora non è più decacorde ma ne ha centoventuno e alcuni tipi anche di più. È indicato soprattutto per accompagnare i Salmi da cui, infatti, prende il nome psalterium , canto accompagnato da uno strumento a corde. La cetra come il salterio, è uno strumento delicato che io spesso paragono alla vigna d'Israele perché è piccola ma dolce, dal suono delicato, sommesso e non chiassoso. Così nella Bibbia l'immagine della vigna d'Israele non era paragonabile ai grandi alberi dei popoli vicini, come ad esempio i cedri del Libano o altri, ma proprio per questo penso sia gradito a Dio come afferma Basilio.

Articolo di sr Myriam Manca pddm nella sezione Musica e Liturgia della rivista “Il Cooperatore Paolino, n.1-2017”


Articoli per Cetra disponibili

- Studio della Cetra ad accordi. Parte I
- Sol - cetra (solfeggio)
- L'improvvisazione sulla cetra
- Manuale di armonia modale per cetra
- Busta unica (notazioni)

- Silloge di suoni - composizioni di E. Siviero

per informazioni tel. 0765.335114

Link utili:

Maguy Gérentet

En-Calcat

Luca Panetti   

Sr Elena Guidi   

Association des Amis de la Cithare   
© Copyright by Monastero S. Scolastica 2007-2024